Guarda – la Canora

Il territorio di Guarda si dirama a partire dalla parte centro orientale della città, estendendosi verso sud. Si tratta di uno dei cinque colmelli storici di Montebelluna.

TOPONIMO

Il nome Guarda deriverebbe dalla radice longobarda Warda, la stessa del verbo guardare e indicherebbe un luogo di guardia o vedetta.

PARROCCHIA

La parrocchia di Guarda è intitolata a San Vigilio, la prima cappella dedicata al santo non corrisponde alla chiesa attuale in via Risorgimento, ma si trova in via San Vigilio ed è attestata a partire dal 1116, (1) accanto ad essa sorgeva il primo e più antico ospedale di Montebelluna, che nel corso dei secoli cambierà funzione e ospiterà diverse famiglie facoltose, subendo anche alcune modifiche strutturali. Nel 1884 la chiesetta viene adibita ricovero per i malati di colera. Nel corso della Prima guerra mondiale il palazzo ritorna alla sua vocazione originaria, diventando ospedale militare, mentre l’oratorio (la chiesetta) fa da cucina e deposito. Le condizioni del complesso peggiorano sempre di più durante la guerra, richiedendo un lavoro di restauro che porta a delle modifiche radicali, in quanto l’edifico viene ricostruito ex novo.

L’attuale chiesa alla quale fa capo la parrocchia è stata edificata in tempi più recenti, nel 1909. La sua costruzione si deve all’insediamento delle suore figlie di Maria Ausiliatrice, giunte da Conegliano a Montebelluna nel 1907 per ospitare e assistere le operaie dei Cotonifici Trevigiani, nasce così l’Istituto Maria Ausiliatrice, dedicato a San Giovanni Bosco. (2) Nel 1910 viene costruito l’asilo infantile e l’oratorio. (3) Nel 1931 chiude il convitto per le operaie, a causa dei disagi provocati dalla guerra, e l’anno successivo apre un orfanotrofio, che a distanza di quattro anni ospitava già 35 bambine, (4) rimarrà attivo fino al 1970. (5) Nel 1939 viene resa necessaria la costruzione di una nuova casa, ossia l’attuale edificio, l’oratorio verrà ampliato alcuni decenni più tardi, nel 1985. (6)  La scuola elementare, che ancora oggi è attiva, prende avvio nel 1944. (7)

SIMBOLO

Il simbolo scelto per rappresentare la Contrada è la canora, termine che, tradotto in italiano dal dialetto veneto, indica la ciminiera.

Nel paesaggio di Guarda spicca una ciminiera in mattoni rossi che si alza dall’ex filatura Monti, uno stabilimento che dava lavoro a centinaia di operai, soprattutto donne. La scelta è ricaduta su questo simbolo non solo per la sua iconicità dal punto di vista paesaggistico, ma soprattutto per l’importanza che l’industria assume nella storia del comune. All’inizio del Novecento Paolo Viganò, un industriale tessile brianzolo, decide di avviare un’industria tessile a Montebelluna sfruttando l’energia idroelettrica prodotta dal canale Brentella, costruendo i primi impianti idroelettrici della zona, in modo da avere un tornaconto per la fornitura di energia. (8)  Nel 1904 stimola economicamente Augusto Bas ad aprire un cascamificio, e nel 1905 il Conte Rambaldo Collalto, direttore generale dei Cotonifici Trevigiani, compra da Viganò il terreno su cui edificare la nuova filatura. (9) Negli anni a seguire il cotonificio viene ampliato e si decide di costruire un convitto per ospitare e assistere le operaie, è grazie quindi all’attività del cotonificio che si crea la comunità di suore salesiane a Guarda, con il conseguente sviluppo di una vera e propria parrocchia attorno a cui ruoterà la comunità. Nel 1935 lo stabilimento viene acquistato dalla famiglia Monti. (10) La canora è quindi il simbolo del centro produttivo del paese.

PRODOTTO

L’idea di scegliere i tessuti come prodotto della contrada è legata alla filatura Monti.